47 - 31 Luglio 2017

LE MAMME D’ESTATE SONO TUTTE UGUALI

le mamme d'estate

Le mamme d’estate sono tutte uguali.

Ciao estate, volevo dirti una cosa. Le mamme d’estate sono tutte uguali. A molte tu, estate, fai anche paura.

Sono uguali le mamme che con 40 gradi pedalano su una bici con i seggiolini vuoti. Vanno a lavorare e i bambini sono con i nonni al mare.

Alcune si sentono libere, finalmente, più leggere.

Libere di non guardare l’orologio, di non correre, di fermarsi, di pensare un pochino a se stesse, di uscire la sera a bere l’aperitivo come quando avevano 20 anni, di fare le fidanzate dei propri mariti. 

Da quanto tempo non succedeva?

Ci sono anche le mamme attanagliate dal magone, quelle che odiano Luglio e la distanza forzata dai bambini.

Loro non vedono l’ora che arrivi il weekend per riabbracciare le piccole pesti, affondare il naso nel loro collo a pieghe e fare il bagno al mare con loro.

Spesso le mamme d’estate sono tutte queste cose qui, insieme. 

Sono uguali le mamme in bici a Luglio alle 8 del mattino, un bambino sul seggiolino davanti e uno dietro.

Ognuno con il suo zainetto, stanno andando al camp stamattina e ci rimarranno fino alle 18.

Perché la scuola italiana chiude tre mesi, ma se tu lavori e non hai aiuti rimane solo il camp in città.

Alcune scelgono quello in inglese, altre quello di teatro, altre l’oratorio che costa meno. 

Le mamme d’estate sono tutte uguali.

Vorrei portarli al mare i bambini anch’io, mi dicevi, Luglio a Milano è un inferno di fuoco.

La mia mamma lo diceva sempre: se vivi a Milano portare via i bambini da qui non è un lusso, è una necessità. 

Tanto tempo fa, però, un medico mi disse che per i bambini non conta dove sono, basta che la loro mamma stia bene.

Abbasso i sensi di colpa.

Le mamme d’estate sono tutte uguali.

Quelle che al mare cercano di ricordare come fosse stare in vacanza al mare, prima.

Dev’essere stato qualcosa di diverso dall’essere sola, con due esseri esigenti, da incremare, nutrire, cappello, bagnetto, braccioli, cambio costume, riordinare i giochi, merenda, passeggino in salita, ciuccio oddio dove ho messo il ciuccio, pranzo, pisolino, capriccio, isteria da iodio.

Ora non me lo ricordo, ma doveva sicuramente essere stato diverso. 

Nelle mamme in trasferta c’è uno sguardo spesso assente, una nostalgia inconfessabile di un ufficio, qualunque esso sia, di un nonno volenteroso che ci sostituisca almeno un po’, di un settembre cittadino che sembra non arrivare mai, di una farmacia sotto casa.

C’è un panico e un’angoscia che colpisce alcune e che si deve rispettare, proteggere, consolare.

Le mamme d’estate sono tutte uguali.

C’è un tempo infinito, vuoto talvolta o troppo pieno, davanti, d’estate.

E sono tutte uguali le mamme d’estate, quelle con tre tate e quelle senza, con i papà lontani, con i nonni e senza i nonni, con un lavoro importante o i letti da rifare, depresse nel posto più bello del mondo o felici nella periferia più remota, tutte però con le scuole chiuse e serrate in città. 

Io penso che le mamme d’estate quando si incontrano dovrebbero sorridersi tutte e non giudicarsi mai.

Perché le mamme d’estate sono tutte uguali. 

Io sorrido sempre alle mamme d’estate, a tutte.

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