IL GRAND HOTEL TREMEZZO: UN POSTO INDIMENTICABILE
Il Grand Hotel Tremezzo è un posto magico, bellissimo e pieno di storia.
Si trova in uno dei punti più belli del Lago di Como, sulla sponda occidentale con vista su Bellagio e le Grigne.
Del Grand Hotel Tremezzo sento parlare fin da bambina e alla fine di questo racconto vi spiegherò il perché.
Il Grand Hotel Tremezzo è un’icona Art Nuoveau e, pur nella sua modernità, ha voluto mantenere nei dettagli i fasti del passato, il glamour degli Anni Venti e il lusso della Belle Époque.
Non è solo un albergo ma un’esperienza completa e ora vi racconto bene il perché.
All’arrivo, al piano strada, troverete l’ascensore per salire alla hall posta al secondo piano.
Mi hanno detto che era così anche agli albori perché l’Hotel è sempre stato all’avanguardia.
La hall, strepitosa, è quella che in cui capisci dove sei arrivato.
Un salone di altri tempi, elegantissimo, con divani in velluto rosso, colonne e soffitti altissimi.
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LE CAMERE DEL GRAND HOTEL TREMEZZO
Sono 90 le camere e suite dell’Hotel, in questo periodo non sono tutte aperte proprio per garantire altissimi standard di sanificazione.
La stanza che ci hanno assegnato era una Family Suite, uno scrigno di particolari perfetti.
Due ambienti, divani in velluto che alla sera sono stati trasformati in letti per i ragazzi, una camera padronale con lenzuola in fibra di betulla (morbidissime) e due bagni, uno per ambiente.
In camera abbiamo trovato un sacco di regalini: una bottiglia di Champagne per l’aperitivo, una merendina dolce e anche un meraviglioso kit anti Covid con mascherine in seta e gel disinfettante.
All’esterno avevamo una terrazza privata affacciata sul parco dove poterci rilassare (e fumare).
A vegliare su di noi una magnolia spettacolare, il secondo albero più antico del Grand Hotel Tremezzo.
Vi devo parlare del Parco secolare del Grand Hotel Tremezzo.
Vi si accede attraverso un portone Art Decò che affaccia su una fontana stupenda.
Sono oltre 20 km quadrati di piante antiche, palme lussureggianti, magnolie, ulivi, castagni, azalee, tulipani, gerani, rododendri e ortensie.
Insomma 300 tipi di piante, su terreni che appartenevano un tempo ai giardini botanici di Villa Carlotta.
Noi abbiamo fatto subito una passeggiata fino al Belvedere e ci siamo ritrovati davanti un panorama mozzafiato (si vede anche il campo da tennis!).
E ci siamo scatenati in foto e selfie come se non ci fosse un domani, naturalmente.
In vetta abbiamo incontrato l’Orsetto Bobo, un peluche gigante, mascotte dell’albergo!
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I RISTORANTI DEL GRAND HOTEL TREMEZZO
Qui non ci si annoia nemmeno a tavola perché ci sono diverse opzioni.
Noi abbiamo cenato all’Escale Trattoria & Wine bar, peraltro all’aperto visto che la serata era ancora mite.
Gli interni e il bancone sono bellissimi: questa era la vecchia cantina dell’Hotel, poi restaurata.
L’Escale è il ristorante informale dove assaggiare i classici della tradizione italiana: le portate ci sono stato servite direttamente nei pentolini!
A pranzo abbiamo invece mangiato al divertentissimo T PIZZA, che è quasi nascosto nei giardini vicino alla Piscina dei Fiori.
Ci siamo scatenati con le pizze fritte, persino quella con la nutella!
Le pizze, gourmet e classiche, sono preparate con grani macinati a pietra e lievitate 72 ore.
Non ci siamo fatti mancare neanche uno smoothies che è la passione dei miei figli.
Ma il cuore all’occhiello del Grand Hotel Tremezzo è La Terrazza Gualtiero Marchesi.
Si tratta dell’unico ristorante al mondo che oggi può vantarsi di proseguire la tradizione di Gualtiero Marchesi.
L’Executive Chef, Osvaldo Presazzi, qui da 31 anni e persona adorabile con cui ho fatto una lunga chiacchierata, si è formato accanto al maestro e ne fa rivivere ogni giorno l’eredità nelle cucine del Grand Hotel Tremezzo.
Al T BAR, invece, sia in terrazza che all’interno, si può gustare in qualsiasi momento della giornata un piatto leggero, un cocktail o semplicemente un bel cappuccio come ho fatto io.
Completano il quadro il barbecue all’aperto e lo champagne Bar del T BEACH, a bordo lago in una vera spiaggia di sabbia privata davanti alla piscina nel lago.
Non ho avuto modo di provarlo e quindi devo ritornare!
Tornando a noi la colazione al Grand Hotel Tremezzo è stata strepitosa.
Viene servita sulla Terrazza di Gualtiero Marchesi con vista sul lago.
Un buffet servito di non so quanti metri lineari: occupava tutto il salone con ogni prelibatezza che vi possa venire in mente.
Sicuramente è stata una delle colazioni più belle e complete che io abbia mai visto.
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LE PISCINE DEL GRAND HOTEL TREMEZZO
Delle tre piscine vi ho già accennato parlando dei ristoranti ma voglio spiegarvele meglio.
La Piscina dei Fiori si trova in un angolo del giardino, circondata da fiori, palme e alberi antichi.
È riscaldata a 25 gradi e i miei ragazzi naturalmente si sono tuffati!
Strepitosa la seconda piscina, la più scenografica: Water-On-The-Water, WOW!
Una piscina incastonata nella superficie del lago, con una vista spettacolare sulle Grigne.
Pazzesca!
Quest’estate era accessibile anche agli esterni con il suo T Beach. Un’idea super anche per chi arriva da Milano.
La terza piscina del Grand Hotel Tremezzo, la Infinity Pool, fa parte della SPA e noi ce la siamo goduta in coppia (almeno qui i ragazzi non potevano entrare!).
È l’unica piscina al coperto dell’albergo ed è riscaldata a 35 gradi.
Collegata direttamente alla T Spa, ha una parte di idromassaggio all’interno e uno all’esterno.
Non posso dire di essermi trovata male!
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LA SPA DEL GRAND HOTEL TREMEZZO
Nella T Spa ho avuto la fortuna anche di fare un massaggio personalizzato e devo dire che dopo 7 mesi è stato bellissimo.
La Spa è aperta tutti i giorni dalle 9 alle 20 anche per chi non soggiorna in Hotel.
Ci siamo poi goduti bagno turco e sauna vista lago in completa solitudine, perché un’altra delle cose fatte bene in tempi di Covid al Grand Hotel Tremezzo è l’uso esclusivo della Spa.
Un’altra attenzione alla sicurezza dell’ospite che ho respirato per tutto il mio soggiorno.
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Ma torniamo ai racconti che sentivo da bambina su questo meraviglioso albergo.
Forse mi avete seguito nelle Stories su Instagram mentre raccontavo questa mia piccola storia personale.
Erano gli Anni 50 o forse la fine degli Anni 40, mio papà era un bambino, orfano di padre, e viaggiava con suo nonno per l’Italia.
Un turismo diverso, le macchine erano poche, le distanze diventavano siderali e i soggiorni erano molto più stanziali.
E gli alberghi, diciamocelo, erano molto più belli…
Il Grand Hotel Tremezzo allora apparteneva alla famiglia Tanzi che possedeva anche il Grand Hotel di Chiesa in Valmalenco, che oggi non esiste più.
Mio papà con suo nonno viaggiava tra questi due alberghi: l’estate si trascorreva in montagna, l’autunno sul lago.
Il personale era lo stesso e si spostava tra i due alberghi.
Questa storia me la ricordavo molto bene perché il mio papà mi ha sempre raccontato dell’eleganza, delle strutture all’avanguardia, dei personaggi che frequentavano questi alberghi.
Ma durante il week end trascorso al Grand Hotel Tremezzo è stato Osvaldo, lo chef che da 31 anni lavora qui che è originario proprio della Valmalenco, a confermarmi tutto.
Mi ha indicato un quadro nella Sala Biliardo che ho prontamente fotografato e che raffigura proprio il Grand Hotel di Chiesa.
È stato forse anche per questo che è stato così emozionante varcare la soglia del Grand Hotel Tremezzo.
Ho ripensato al mio bisnonno e al mio papà bambino, ma anche a un’epoca di cui ho nostalgia pur non avendola vissuta.
Ho trascorso 20 ore in questo posto meraviglioso ed è stata un’esperienza così coinvolgente che mi è parso di aver fatto una vacanza vera.
E poi ho amato molto l’angolo caramelle, la Sala Biliardo e la Sala Lettura viola: cose d’altri tempi, appunto….
Voglio concludere dicendo che il personale del Grand Hotel Tremezzo è di una gentilezza piuttosto rara.
Voi direte e ci mancherebbe altro.
E invece no, non è così sempre nemmeno in strutture di così alto livello.
Bravi, si percepisce armonia e una regia molto intelligente.
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Supplied by Grand Hotel Tremezzo