49 - 27 Aprile 2017

HO LETTO IL LIBRO LE RAGAZZE

Emma Cline
Einaudi 2016

libro le ragazze

Il libro Le ragazze di Emma Cline farò fatica a dimenticarlo.

Non che io voglia dimenticare i libri, si intende.

Però il libro Le ragazze mi ha segnata. Forse per la noncuranza o quasi la leggerezza con cui Evie scivola da una vita banale, ma tranquilla, diritta verso l’inferno.

L’inferno, invece, non è così lontano da noi, ce lo dimostrano i giornali ogni giorno. E cosa c’è nella testa di una ragazzina di 14 anni facciamo fatica a capirlo. Cosa la spinge a precipitare giù laddove il proibito diventa lecito e il bene diventa noia. Quali sono i casi fortuiti, le coincidenze di minuti, le speranze coltivate, le delusioni, le piccole sciocchezze che la spingono dalla parte sbagliata? Che cosa la porta a vedere le cose con occhi diversi, a non vedere il marcio dove tutto è marcio, ma anzi a metterci sopra una patina romantica di colore rosa?

Cosa la spinge tra le braccia delle ragazze? Cosa la muove a diventare una di loro?

Cosa la salva, se ci si può mai salvare davvero, dopo aver avvicinato e interiorizzato il male? Forse il caso che ci mette talvolta lo zampino o forse, ammetto ci ho sperato, il bene travestito da male?

Forse un bene che poi alla fine prevale oppure una serie fortuita di eventi che la mettono in salvo?

Non lo so, questo libro dovremmo leggerlo tutti, soprattutto noi genitori borghesi di città che siamo convinti di aver tracciato una perfetta linea di demarcazione tra bene e male, giusto e ingiusto, pulito e sporco.

Siamo proprio sicuri che sia tutto così chiaro?

Pensavo che voler bene a qualcuno funzionasse come una sorta di espediente difensivo, come se l’altra persona capisse le dimensioni e l’intensità del tuo sentimento e si comportasse di conseguenza. Mi sembrava una cosa giusta, come se la giustizia fosse un criterio che per l’universo contava qualcosa.

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