57 - 28 Ottobre 2017

RACCOGLIERE CASTAGNE E RICONCILIARSI CON LA VITA

raccogliere castagne in un bosco

I miei amici lo sanno, alla castagnata non si scampa.

Io milanese, non posso fare a meno ogni Ottobre di andare a raccogliere castagne.  

Che io adori mangiare castagne è, in realtà, un particolare trascurabile della faccenda.

Non amerò mai mangiare castagne quanto raccogliere castagne.

Ho un ricordo preciso di quando da bambina andai con la scuola a fare la mia prima castagnata, lo ricordo nei minimi dettagli.

Non avevo genitori bucolici, non era gente da gita, peraltro non avevano neanche la patente.

Quindi la nostra mobilità era a zero, figurarsi una gita in giornata a raccogliere castagne.

Quella giornata delle elementari per me fu la svolta: scoprii che le castagne non nascevano dal fruttivendolo.

Il fatto è che da grande poi me ne sono dimenticata, di andare a raccogliere castagne.

Finché, avendo tanti amici a Varese, mi sono resa conto che Varese è il regno della raccolta delle castagne!

Peccato che i miei amici fossero molto pigri e facessero orecchie da mercante.

Per anni, per esempio, mi hanno raccontato che i castagni erano ammalati, sì lo so era vero.

Avevano contratto una malattia, poche castagne e malatissime. Così finiva che facessimo una bella mangiata e poi, per darmi il contentino, mi portassero a raccogliere le cinque castagne sopravvissute nel bosco. 

Ma quest’anno. Quest’anno non potevano scamparsela. I castagni sono guariti, titoli cubitali sui giornali, anno record delle castagne.

E allora sabato scorso siamo andati. Ci siamo trovati al Poggio di Luvinate e ci siamo scatenati.

nel bosco a raccogliere castagne

A parte la bellezza di un bosco di castagni, un manto di foglie sotto i piedi, tutto quasi ovattato, si chiama foliage giusto?, e ricci, castagne ovunque.

Bastava guardare giù per trovarle, ne abbiamo raccolte a chili. I bambini sono impazziti di felicità.

Cemento, vita al chiuso, agende deliranti: come non impazzire di gioia in mezzo a questo bosco a raccogliere castagne? 

Va bene lo ammetto: la più felice del gruppo ero io, ragazza di città che sogna la natura.

Si perché io credo che raccogliere castagne abbia un potere terapeutico.

Come raccogliere i frutti di bosco o cercare funghi (immagino, non l’ho mai fatto), senz’altro come cercare conchiglie in spiaggia.

Credo ci ripulisca il cervello, elimini le tossine, ci riconcili con il nostro io e soprattutto con la vita. Lo penso seriamente. E non lo dico solo io, scopro qui.

Un obbiettivo raggiungibile, fattibile, fattivo e pratico.

Grandi e bambini insieme, senza cellulare (che non prendeva) a disturbare.

P.S. Vi segnalo due indirizzi per raccogliere castagne nei dintorni di Varese:

  • Via al Poggio a Luvinate (Va): parcheggiare e prendere il sentiero N. 10
  • Velate (Va): Via Giuseppe Piatti, arrivare fino in fondo allo sterrato. Arrivate al Poggio anche da questa parte.

 

P.S.
Mentre scrivo questo post gli incendi stanno devastando il Parco Regionale di Campo dei Fiori.

I comuni di Luvinate, Barasso e Comerio sono in allarme rosso.

Venti gli ettari di bosco andati in fumo in poche ore.

I Canadair stanno sorvolando le case dei miei amici, raccogliendo l’acqua nel lago per cercare di spegnere i focolai ed impedire che si allarghino alla pineta.

Il vento che ha soffiato in questi giorni non ha solo pulito l’aria ma ha propagato gli incendi appiccati da qualche delinquente. Come purtroppo succede con il nostro amato Maestrale.

Non c’è mai fine al peggio.

Dopo la mia Sardegna, adesso anche qui. Non era mai successa una cosa del genere qui.

Prego che tutto finisca e che i responsabili siano puniti. 

 

Ti troveranno. E noi ti faremo vergognare di essere nato.

 

Editoriale del direttore Francesco Caielli, La Provincia di Varese, 29 Ottobre 2017

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