71 - 23 Agosto 2017

L’ESTATE DI QUANDO SEI PICCOLA

l'estate di quando sei piccola

L’estate di quando sei piccola sono gli amici per sempre che non lo sai ancora ma li ricorderai uno ad uno anche da grande.

Sono anche le lacrime quando la tua amica parte. La nostalgia in anticipo di qualcosa che sta finendo. La promessa solenne di rivedersi prestissimo, anche se poi settembre ci fagociterà con il suo carico di appuntamenti. Ci rivediamo prestissimo.

L’estate di quando sei piccola è quando non te ne frega niente del colore del mare e della sabbia, ma solo di chi hai vicino.

È la libertà di un costume addosso tutto il giorno, solo quello, la pelle che diventa scura e le ferite fatte rincorrendosi, da medicare alla sera.

È il tempo infinito senza programmi, unico scopo della giornata: giocare. Sotto lo stesso ombrellone a carte e la sera a guardie e ladri, diventare grandi a suon di litigate e di rincorse. 

Le estati di quando sei piccola sono le ore passate a fare tuffi dalla zattera lì davanti, con i genitori che ti chiamano invano per tornare.

Sono la doccia fatta in spiaggia con lo shampoo, anche se è vietato. I costumi messi ad asciugare tutti in fila sul nylon. L’estate di quando sei piccola sono le cabine di legno e il loro profumo, il buio che c’è quando entri a cambiarti.

L’estate di quando sei piccola è il profumo di un fico solitario in mezzo alle case, il profumo che per tutta la vita ti ricorderà l’estate.

Sono le cene infinite dei genitori al ristorante, il permesso di alzarsi e fare un giretto, il tuo non capire perché ci vogliano ore per mangiare.

Le estati di quando sei piccola sono le coppe gelato a forma di spaghetti o di uova al tegamino.

Sono le lezioni di tennis alle 8 del mattino e le monetine chieste al papà per andare sulle macchinine, io incapace sempre in contromano.

L’estate di quando sei piccola sono gli amici dei tuoi genitori che rimarranno indelebili nei tuoi ricordi, con la loro abbronzatura anni Ottanta e quelle battute che non capivi e che facevano ridere solo i grandi.

L’estate di quando sei piccola sono i krapfen pieni di zucchero mangiati a ogni ora del giorno.

È il rumore del mare con cui ti addormenti e che quando diventerai grande ricorderai ogni sera, mescolandolo a quello del traffico.

L’estate di quando sei piccola, quando finisce, ti lascia una specie di voragine di angoscia che solo settembre con i suoi inizi riuscirà a colmare.

 

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3 comments

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