63 - 13 Settembre 2017

LE MAMME AL BAR
A SETTEMBRE

il cappuccio e le mamme al bar

Le mamme al bar sono una cosa che mi è sempre mancata.

Il gruppo delle mamme al bar, intendo. Senz’altro anche per causa mia, sta di fatto che io con le mamme a bere il caffè al bar non mi ci sono mai seduta. O almeno non nel modo che intendo io.

Forse è stata solo sfortuna e forse succederà. Ma tant’è. Io, come sempre, mi faccio un esame di coscienza e mi chiedo se il problema è mio. 

Le mamme al bar la mattina, tu pensi, avranno il tempo per farlo.

Magari invece il tempo semplicemente lo trovano. Togliendolo anche a qualcos’altro. C’è chi trova 5 minuti, chi 10, chi di più.

Le mamme al bar mi fanno sorridere e un po’ le invidio.

Invidio la collaborazione e la sorellanza, lo vedi, che hanno nel parlarsi e nel raccontarsi. Nel confrontarsi e magari nel chiedere aiuto. Nel cercare i punti in comune che tutti i bambini hanno e che ci fanno sentire meno sole.

Perché anche chiedere aiuto è un’arte e non tutti ce l’hanno. Forse si può imparare.

Le mamme al bar quando ricomincia la scuola mi ricordano i gruppi di amiche del liceo, che bevono il cappuccio quando c’è sciopero o quando bigiano. Solo che adesso al liceo ci sono i loro figli, magari.

Le mamme al bar certe volte hanno i bambini grandi, come li chiamo io.

Le ascolto parlare di cellulare, di social network, Musically, Instagram. Un po’ sconvolte, cercano informazioni. Le vedo scambiarsi preoccupazioni e competenze sui nuovi strumenti informatici, che non tutte hanno.

Le mamme al bar a settembre si raccontano l’estate appena passata.

Fanno programmi per organizzare le lezioni di inglese.

Dopo l’estate ora è il tempo del sudoku delle attività.

Alcune di loro tra poco andranno a lavorare e rivedranno i bambini verso sera. Le senti chiedersi che strada fai, facciamo un pezzo insieme, oggi dove pranzi?

Altre invece torneranno a casa, dopo aver fatto la spesa, per sistemare casa e preparare il pranzo prima di tornare a scuola a riprendere i bambini.

Mi piace pensare che non si stiano giudicando, ognuna con le sue scelte diverse, ognuna con le sue fatiche e ognuna con i suoi compromessi. 

Sto bevendo un cappuccio da sola e anche senza volerlo sento tutti questi discorsi. Alzo gli occhi dal cellulare e sorrido. Una di loro mi ricambia.

Vi invidio, con affetto, e oggi mi sono sentita un pochino parte di voi.

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