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Una gita a Orta San Giulio: cosa vedere

UNA GITA A ORTA SAN GIULIO:
COSA VEDERE

Orta San Giulio, Novara

Una gita al Lago d’Orta, o meglio una gita a Orta San Giulio, era da tempo nella mia lista dei desideri. Ho questo problema con le liste: mi si allungano invece di depennarsi, perché i desideri sono sempre più numerosi delle possibilità.

E quindi non vi dico la felicità di averne depennata una! 

Ve la racconto subito.
Innanzitutto la gita è facile. Non vi nascondo la mia allergia agli sbattimenti, al delirio, alle code. Un’ora e mezza  di macchina da Milano e si arriva a Orta San Giulio,  al centro del Lago d’Orta. Il paese è un piccolo tesoro incastonato sul lago, casette piccole e colorate, viette di ciottoli. Tutto è stato costruito tra il Medioevo e il Settecento.

Si racconta che Nietzsche arrivò qui quasi per caso e se ne sia innamorato. Non fatico a crederci.

Non dovrete camminare molto perché il paese e’ piccolo e facilmente si arriva a Piazza Motta, la piazza principale.

Da qui partono dei bellissimi motoscafi pubblici con servizio comunale (i biglietti si fanno a bordo) che vi portano in cinque minuti all’Isola di San Giulio che è proprio di fronte. Inutile dirvi che ho fatto 800 foto di quest’isola da Orta di giorno e di sera, dal motoscafo mentre andava, da lontano e da vicino.

L’Isola di San Giulio è uno spettacolo di poesia.

Si gira in un quarto d’ora e si respira l’aria mistica e religiosa che da sempre l’accompagna. La leggenda vuole che un tempo qui dominasse un serpente che distruggeva tutto. Fu scacciato da Giulio, un santo viaggiatore di origini greche, che arrivò qui nel IV secolo. 

In dieci minuti si percorre la strada del Silenzio, il giro ad anello delle vie in cui si incontrano alcuni cartelli sul silenzio in un senso e nel senso inverso.

Queste frasi mi hanno fatto riflettere, confesso che sul silenzio non sono bravissima.

Chi di voi ha visto il film La corrispondenza di Giuseppe Tornatore con Jeremy Irons e Olga Kurylenko? È stato girato qui! Vi ricordate quando loro due venivano portati su una barchina di notte in mezzo alla nebbia in un’isoletta? Era qui! 

C’è proprio il ristorante dove andavano a mangiare. Per ora è aperto a pranzo, mi hanno detto che d’estate fanno un servizio di trasporto serale.

Me lo sono segnato per la prossima volta!

Tornati a Orta ci sarebbero state diverse cose da vedere tipo il Sacro Monte o il Convento del Monte Mesma e la Riserva Naturale.

Noi abbiamo preferito sederci a bere un aperitivo al Pan&Vino.

Ho poi adocchiato un altro posto bello dove bere un bicchiere di vino, ma non ho fatto tempo ad andarci, l’Enoteca al Boeuc. Segnato per la prossima volta.

Ci sono però due chiese che abbiamo visto e di cui vi voglio parlare. Una è Santa Maria Assunta che si trova al termine di una salita, la salita della Motta, tutta di ciottoli costeggiata da case pazzesche, affrescate. L’altra, piccolissima, la Chiesa di San Rocco nella via principale, mi ha conquistato per questa frase che hanno esposto all’interno:

Non è meravigliosa questa frase? Non è quello che tutti noi avremmo bisogno di sentirci dire quando entriamo in una chiesa?

Qui accanto troverete il Palazzo Comunale: entrateci perché c’è un meraviglioso giardino fiorito direttamente sull’acqua del lago.

Ad un certo punto, poco dopo, stavamo camminando e abbiamo sentito una musica Anni ’20 che proveniva da un cortile. Siamo entrati e ci siamo trovati catapultati in un’altra epoca, quella di questo antiquario.

La stessa sensazione l’ho provata più avanti, dopo la Piazza, quando abbiamo fatto una passeggiata direttamente sul lago. Da una casetta con le finestre aperte proveniva una musica Anni ’20.

Devo ricordarmi di procurarmi dei cd di questa musica da ascoltare anche a casa.

Su questa passeggiata ho adocchiato un paio di B&B che mi sono sembrati carini proprio per la posizione. Tra questi uno, Al Dom, è di fronte all’Isola di San Giulio in un edificio del Settecento. La prossima volta vorrei andare qui.

Se non si va a dormire all’Hotel San Rocco, che è direttamente in acqua, bisogna almeno berci un caffè o un aperitivo perché è davvero in un punto strepitoso.

Passeggiando ho poi scoperto che c’è un ristorante molto carino con una stella Michelin Locanda d’Orta, dove però non ho trovato posto. Segnato per la prossima volta. L’ho scoperto perché è in un cortile adorabile che volevo fotografare.

Sono tanti i vantaggi di una gita così facile e veloce. Se hai poco tempo, in effetti, è l’ideale. Tra l’altro se vuoi passare due ore a leggere un giornale davanti al lago non ti senti neanche in colpa perché bene o male quello che c’era da vedere l’hai visto. Così l’ansia da gita passa.

Andando via poi ho visto lei, Villa Crespi, l’Hotel dove Antonino Cannavacciuolo ha il suo ristorante pluristellato. 

Ciao Antonino, resti ancora un sogno per me, ma capisco perché hai scelto questo posto per il tuo ristorante.

Ecco.

Avrete capito dalla quantità di posti che ho segnato che rifarò per forza una gita a Orta San Giulio, devo tornarci per forza, possibilmente non tra 10 anni.

GITA ORTA SAN GIULIO IN ESTREMA SINTESI:

DOVE DORMIRE:

DOVE MANGIARE:

COSA VEDERE:

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