megliounpostobello

Al Rifugio Lavarella con il gatto delle nevi

AL RIFUGIO LAVARELLA
CON IL GATTO DELLE NEVI

San Vigilio di Marebbe, Trentino Alto Adige

la piana al rifugio dopo il gatto delle nevi

Io sul gatto delle nevi non ci ero mai salita. Lo confesso.

Mi sono divertita da matti! Si vede?

Anche perché sono stata in una posizione favorevole, nella parte anteriore del gatto vicino al guidatore.

I miei vicini di posto erano il pane e le torte da portare al Rifugio Lavarella.

Insomma, anche per chi soffre la macchina non ci sono problemi stando davanti: garantisco io!

Il Rifugio Lavarella si trova nel Parco Naturale Fanes-Senes-Braies e noi ci siamo andati a pranzo con il gatto delle nevi.

Si può anche cenare e si possono organizzare feste private: che sogno!

Il Parco naturale di Fanes-Senes-Braies capisci che è un posto magico quando sei ancora in macchina e ti ci stai avvicinando.

Innanzitutto perché il cellulare comincia a non prendere più ancora prima che cominci.

E non prenderà per tutta la durata della gita.

Zero, mai, nemmeno per un secondo. Nemmeno un Wi-Fi. Il che è spiazzante, lo ammetto. Io poi che ci vivo attaccata.

Però, ragazzi quanto bisogno abbiamo di staccare?

Il passaggio era spettacolare, con tutta la neve che è caduta quest’anno.

Il gatto delle nevi era, quindi, fondamentale.

Noi siamo partiti da San Vigilio di Marebbe e con la nostra macchina siamo arrivati al Rifugio Pederü a 1500 metri, che peraltro è bellissimo.

Si trova lungo il percorso dell’Alta Via n. 1 (150 km che attraversano le Dolomiti da nord a sud fino alle Dolomiti orientali).

Qui abbiamo parcheggiato perché da qui partono i gatti della neve. Il passaggio costa 12 euro a testa.

Ho fatto un po’ fatica a salirci, tipo che mio marito mi ha dovuto dare una spintina ma vabbè.

Ho guardato per tutto il tempo fuori dal finestrino, facendo naturalmente dei video che vi ho postato nelle storie su Instagram.

Le avete viste?

La risalita è lenta, ci si impiega circa una mezz’oretta ad arrivare su.

Ma poi ti si apre davanti una piana stupenda tutta ricoperta di neve.

Ai due estremi ci sono i due rifugi: il Rifugio Fanes e il Rifugio Lavarella

Noi abbiamo pranzato al Rifugio Lavarella e qui ho apprezzato soprattutto due cose.

La prima è che ho mangiato i canederli più buoni della mia vita, proprio io che non li amo.

La seconda è stata la carta dei vini, prodotta dalla mano esperta dalla Sommelier del rifugio.

Una carta dei vini come piace a me, con tante proposte anche al calice di vini locali e non, spiegati in ogni dettaglio.

Dopo pranzo, anche se forse avevamo mangiato un po’ tanto, siamo partiti per ritornare giù a piedi.

Si poteva, volendo, ripartire con il gatto delle nevi.

Ma noi abbiamo preferito camminare.

Ci abbiamo impiegato un’ora e mezzo, immersi nel silenzio più totale, abbagliati dal bianco della neve e quasi ovattati da tutta questa natura.

Un’esperienza indimenticabile.

Sono certa che questa stessa gita sia meravigliosa anche d’estate.

Ci siamo fatti la nostra solita promessa: ritornare qui.

E magari dormire in uno di questi due rifugi per qualche giorno, nel silenzio e senza cellulare.

Ce la faremo?

Per prenotazioni:

Exit mobile version