28 - 26 Ottobre 2019

C’È QUALCOSA NELL’ARIA DI PARIGI

Aria di Parigi sulla Senna

C’è qualcosa nell’aria di Parigi, una grandeur che respiri in ogni sasso, un passato glorioso.

Una monumentalità che non puoi ignorare, un’eleganza innata ancora più bella perché ti sembra casuale.

C’è qualcosa nei negozi di Parigi, nelle loro insegne antiche e dorate, nell’allure delle vetrine.

E nei fiori dei fioristi che non sai perché qui sono più belli.

C’è qualcosa nel cielo di Parigi, nel blu perfetto e sconfinato, nelle nuvole che corrono per il vento.

E nelle parole in francese che rimangono sospese nell’aria.

C’è qualcosa nei tetti di Parigi, neri di Ardesia, negli abbaini in fila uno dopo l’altro, nelle finestre infinite di vetro.

C’è qualcosa nei bistrot di Parigi, nei tavolini all’aperto anche in pieno inverno, addossati l’uno all’altro.

Nelle francesi che bevono vino rosso e mangiano formaggi e poi fumano incuranti, orgogliose, francesi appunto.

C’è qualcosa nei baci di Parigi, nelle coppie che si incontrano e sembrano uscite da una fotografia di Robert Doisneau e invece è quasi il 2020.

Ma è Parigi.

C’è qualcosa nei giardini di Parigi, tantissimi, a volte minuscoli altre volte maestosi, incastrati tra i palazzi.

Sono curati, ognuno con il suo nome e le seggioline e le panchine, le statue e le fontane.

C’è qualcosa nelle sere di Parigi, nelle luci che si accendono, nei porticati perfetti.

E nella pavimentazione intarsiata, nelle piazze simmetriche e nei lampioni antichi.

C’è qualcosa nel Dna di Parigi, a dispetto dei tempi talvolta infelici, che ti fa scaaaegliere di andare a Parigi quando decidi il primo viaggio di una storia d’amore.

E quel viaggio, poi negli anni a venire, non lo scorderai più.

E c’è sempre qualcosa ti fa dire, anche quando hai il mondo ancora da scoprire, solo una parola: Parigi.

Aria di Parigi al Louvre

Che ti fa scegliere sempre e solo Parigi quando vuoi dire a qualcuno: ti amo.

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