48 - 9 Gennaio 2018

BUONI PROPOSITI DI INIZIO ANNO

i buoni propositi di inizio anno nuovo

Prima di parlarvi dei buoni propositi di inizio anno, vorrei fare un piccolo passo indietro. 

Ho concluso il 2017 scrivendo a voi. 

Chi mi conosce sa che io sono quella dei bilanci.

Li faccio ogni fine di qualcosa, mi invento le fini per farlo, figuriamoci al 31 dicembre cosa posso combinare.

Eppure alla fine dell’anno sembravo come distratta, incapace di fare bilanci.

Forse finalmente mi sono trovata in quella fase tanto a lungo attesa in cui cerco di vivere il qui e ora. 

Quel momento, in cui non giri la testa verso ieri e non pensi troppo al domani.

Temo da sempre la ubris degli dei, credo nella modestia e nel valore dell’umiltà. 

E per questo ho ringraziato il 2017 per le cose belle che mi ha dato e confermato.

Per le persone prima di tutto, per gli affetti, i sogni costruiti un mattoncino dopo l’altro e con la fatica di ogni giorno. Come tutti.

Ho deciso, salutando il 2017, di lasciare andare le cose tristi, i dolori, le delusioni.

Ho imparato che ci sono e ci saranno in ogni anno. Sono le lezioni che mi insegnano di più. Quelle indelebili stampate a fuoco sulla pelle.

Chiudevo l’anno augurandomi il bene più prezioso: la consapevolezza. 

Di quello che siamo, di quello che abbiamo, di quello che speriamo. 

Il resto non lo possiamo controllare e prima lo capiamo meglio è.

Ma veniamo finalmente ai buoni propositi dell’anno nuovo.

Innanzitutto: qual è il significato di buoni propositi?

Una promessa, una speranza, un auspicio? I buoni propositi sono solo frasi che diciamo ? Esistono solo per i bambini i buoni propositi?

Ho iniziato il 2018 pensando ad una parola soltanto: concentrazione. Quella che mi serve, quella che mi manca, quella a cui anelo.

La concentrazione su ciò che faccio in questo momento, fosse anche solo ascoltare i rumori fuori e dentro di me. 

Quella concentrazione che dovremmo difendere con le unghie e con i denti da chi e da cosa cerca di spezzarla.

Ho letto in un articolo che a furia di essere multitasking, ovvero di non concentrarci mentre facciamo una cosa perché ne stiamo già facendo un’altra, ecco stiamo diventando stupidi.

Mi riferisco alla concentrazione su quello che scrivo, su quello che sento, su quello che vivo. Sulle persone che ho davanti.

Non sul prima, non sul dopo, non sull’altrove. Sul qui e ora.

Questo è il mio unico e grande proposito per questo 2018.

E da questo discende a cascata la lista dei miei buoni propositi di inizio anno:

  • finire quello che inizio: un libro, un discorso, un post, un corso, una ricetta, una corsa, un giornale, una lettera, una telefonata, una ricerca, un’idea
  • avere più ordine in casa
  • regalare e regalarmi più qualità: ai miei bambini, a mio marito, ai miei genitori, ai miei amici
  • far crescere il mio blog
  • fare una cosa bella al giorno solo per me, fosse anche piccolissima 
  • depennare qualche voce nelle mie liste infinite
  • essere più indulgente verso me stessa
  • dire no se questo serve a mantenermi concentrata

Sono convinta che se riuscirò a concentrarmi su ogni singolo momento non verrò sopraffatta da quella sensazione tra il panico e l’angoscia di non avere tempo per niente.

E riuscirò a realizzare i buoni propositi del 2018 (spero).

Il tempo c’è e lo sappiamo tutti. Dipende da come lo spendi, da come lo vivi, da come lo senti, da quanto ti ci concentri.

Appunto.

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